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Nests in Milan – Nidi di legno di Tadashi Kawamata

Una curiosità ….inusuale ma ricca di significato in quest’era in cui il linguaggio è spesso  violento e poco poetico.
Si chiama ‘Nests in Milan’ la mostra dell’artista che dalla Galleria Building si apre alla città
Nidi di legno sui palazzi di Milano: l’installazione diffusa dell’artista giapponese Tadashi Kawamata
Un’impalcatura misteriosa, con le assi di legno disposte in un ordine finto-casuale sulle facciate di palazzi, sotto balconi e sopra i cornicioni. La prima che ha incuriosito i passanti è comparsa in via Monte di Pietà a Milano. Poi ne è spuntata una più piccola sotto un balcone del Grand Hotel et de Milan, sempre nel Quadrilatero della moda, e un’altra ancora su un muro del palazzo della Fondazione Cariplo. Nidi fatti con assi di legno, ma non potevano essere stati gli uccelli. Si tratta delle installazioni dell’artista giapponese Tadashi Kawamata per promuovere la mostra ‘Nests in Milan’, a cura di Antonella Soldaini, che sarà inaugurata alla Galleria Building il 31 marzo e aperta al pubblico fino al 23 luglio. Un’esposizione diffusa per le vie del centro di Milano che prevede una serie di interventi: negli spazi interni e sulla facciata della Galleria Building, ma anche al Grand Hotel et de Milan, al centro congressi Fondazione Cariplo e nel cortile della Magnolia al palazzo di Brera.
La mostra, che doveva essere inaugurata due anni fa ma è stata rimandata a causa della pandemia, è stata pensata come una sorta di rinascita e ripartenza per il mondo dell’arte e cade in concomitanza di Art Week. I nidi di Kawamata sono costruzioni realizzate con l’intreccio di assi di legno che vanno a formare un’inestricabile griglia, apparentemente leggera ma dalla struttura solida, pensati per stimolare diverse letture e interpretazioni del loro significato. Rappresentano un luogo sicuro, un rifugio protetto in cui riparasi. E’ la prima volta che l’artista giapponese porta i suoi nidi a Milano, ma in passato ha esposto i suoi lavori a Palazzo Strozzi a Firenze e alla Biennale di Venezia del 1982.
Sui palazzi milanesi, Kawamata ha voluto realizzare un contrasto straniante fra l’elemento architettonico primordiale e primitivo, attraverso l’uso del legno come materiale, posizionato però su complesse costruzioni, come il risultato di stratificazioni sociali e culturali. I lavori diffusi dell’artista puntano a inglobare una porzione del tessuto urbano della città, non si concentrano sul singolo edificio, proprio perché nascono da una riflessione sulla relazione che le opere generano con il contesto sociale e le relazioni umane.